Pescara. La variante inglese del covid è il 45% più contagiosa del ceppo originario del virus. Lo ha stabilito una ricerca dell’Università di Tel Aviv che, in collaborazione con il gruppo Electra, si è basata sui dati relativi a 300mila tamponi ottenuti dai laboratori di analisi del covid. Secondo il professor Ariel Munitz del Dipartimento di clinica di microbiologia e immunologia della Facoltà di medicina, lo studio ha mostrato che il diffondersi della variante è stato “molto rapido”.
A dicembre del 2020 solo il 5% dei positivi era attribuito alla variante mentre sei settimane più tardi, a gennaio 2021, la percentuale era salita al 90% dei casi in Israele; oggi si situa a circa il 99.5%. Analizzando poi il contagio per fascia anagrafica in relazione alla distribuzione del vaccino, i ricercatori hanno indicato che “il punto di svolta per la popolazione over 60 rispetto ad altri gruppi di età si è verificato 2 settimane dopo che il 50% della popolazione di quella classe ha ricevuto la prima immunizzazione in Israele”.
Nel mese di gennaio – ha proseguito lo studio – si è quindi osservato “un rilevante calo di nuovi casi nel gruppo degli over 60, accanto invece ad ad una costante crescita nel resto della popolazione”.
“In parole povere – hanno detto i ricercatori – visto che più del 90% dei decessi da covid ha riguardato gli over 60, il vaccino ha salvato centinaia di vite, anche nel breve termine”.