Pescara. Mentre proseguono le ricerche del detenuto 21enne evaso ieri pomeriggio dalla casa circondariale San Donato di Pescara, i sindacati tornano a rimarcare la carenza di agenti penitenziari nel carcere.
“Sono passati undici mesi e nel carcere di Pescara si registra una nuova evasione, ma non c’è da stupirsi. Questa organizzazione sindacale aveva iniziato a denunciare tutte le carenze di questo istituto sin dal maggio 2019. La situazione è ormai ingestibile. Non ci sono agenti per coprire i posti di servizio”, dice il segretario regionale Abruzzo dell’Uspp Sabino Petrongolo, “si continuano a sopprimere e accorpare servizi che andrebbero invece coperti e presidiati. Come accaduto lo scorso anno, quando un detenuto che stava usufruendo del passeggio è riuscito a scavalcare il muro di cinta e darsi alla fuga facendo perdere le sue tracce”.
“È notizia di pochi giorni fa”, prosegue, “che il Ministero ha rilevato una carenza di agenti, assistenti e sovrintendenti nell’ordine delle 56 unità, senza considerare che quelli rimasti in servizio hanno una media di oltre cinquant’anni e fisiologici problemi di salute. Questi poi sono costretti a turni di lavoro estenuanti e a carichi di lavoro insostenibili. Tutto questo ora non è più tollerabile”, conclude, “anche perché quando accadono episodi come questo si inizia la caccia ai responsabili, quando le responsabilità non possono che essere attribuite a chi ha permesso che questo istituto penitenziario finisse per ridursi in queste condizioni”.