Pescara. “Siamo stati lasciati soli dal ministero dell’Università e della Ricerca, al quale appartengono le istituzioni Afam, alta formazione artistica, musicale e coreutica. Se il ministro Azzolina ha fatto qualcosa per la scuola, il ministro Manfredi è stato totalmente assente sui conservatori e l’unica nota che ha prodotto, risalente al 18 aprile, riguardava le fasi 2 e 3 per le università, senza mai nominare i conservatori”. Così Alfonso Patriarca, direttore del conservatorio di musica Luisa D’Annunzio di Pescara, in merito alle ripercussioni dell’emergenza Coronavirus sul settore.
“Mi sento ogni giorno con i direttori degli altri conservatori e ognuno si sta muovendo come può. Per quanto riguarda le discipline teoriche, come storia della musica o armonia, i docenti sono riusciti a sopperire con la didattica a distanza, mentre ci sono maggiori problemi con le materie strumentali. Nella gran parte dei casi, con tutte le difficoltà, legate anche a problematiche di copertura della rete
nelle diverse zone della regione, il corpo docente è riuscito ad attivare la didattica a distanza anche per le materie strumentali. Le piattaforme più utilizzate dai docenti del conservatorio sono Zoom e Skype, ma ci sono anche docenti che si fanno inviare video delle esecuzioni musicali per messaggio, per
poi rispondere con le necessarie correzioni e osservazioni. Tuttavia, per tutte le materie collettive, come musica d’insieme per fiati, musica da camera o per le esercitazioni corali e orchestrali, la didattica a distanza non è praticabile, dal momento che la tecnologia per il momento non ci consente di mettere insieme 60 studenti che suonano contemporaneamente”.
Il conservatorio D’Annunzio ha già approntato un piano di massima per concludere l’anno. “L’idea è di far sostenere agli studenti tutti gli esami online per le materie teoriche in modo da lasciare il conservatorio libero nella seconda metà di giugno e per tutto luglio, provando a sostenere gli esami strumentali con la presenza degli studenti in conservatorio. Il nostro auditorium, da 260 posti, ci consentirebbe di rispettare tutte le misure di distanziamento e sicurezza, qualora svolgessimo gli esami in presenza di una commissione di tre persone, con uno o due studenti sul palco”.