Pescara. Un’interpellanza del Consigliere regionale Francesco Taglieri, Vicepresidente della commissione Sanità in quota M5S, vuole far luce sul destino del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) in Abruzzo, lo strumento attraverso il quale i cittadini possono tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace ed efficiente. L’Abruzzo doveva essere capofila del progetto avendo già posto le basi normative nel lontano 2005 e avendo finanziato con somme milionarie l’implementazione del FSE. Eppure oggi, come si può verificare dal sito https://www.
“Nel dicembre 2015 si incaricano ARIT e Dedalus SpA alla messa in esercizio del progetto che ha un costo di fornitura, affidato nel 2006 alla RTI Dedalus/Telecom di euro 4.687.200,00 al quale si aggiungono circa altri 300.000 euro di canoni di assistenza e manutenzione. Dalle delibere che seguono questa fase si desume che il sistema è pronto per l’attivazione, che viene prevista entro il mese di Aprile 2016. Sempre dalle carte il sistema risulta collaudato con esito positivo e valutato come “adempiente” da parte del tavolo tecnico AGID/Ministero della Salute il 27 Ottobre 2015. Ma nel 2018 la piattaforma ancora non è attiva per le sue funzioni complete e l’Abruzzo, nello stesso anno, entra in “regime di sussidiarietà”, ovvero si appoggia alla piattaforma pre-costituita e messa a disposizione dal Ministero dell’Economia e da Sogei, nonostante avesse impiegato risorse economiche importanti e nonostante la provincia Autonoma di Bolzano utilizzasse a pieno regime il progetto preso proprio da noi”.
“La Dedalus SpA, attraverso la stampa, comunica che “il prodotto installato è perfettamente funzionante e mantenuto aggiornato ed è pronto da essere operativo in qualsiasi momento”, ricordando che il problema semmai ricadeva sulla Regione Abruzzo, che dal 2011 non è stata in grado di far funzionare il sistema. Anche lo stesso Assessore Verì in alcune sue dichiarazioni sembra confermare questa tesi. Ora la realtà dei fatti è una: l’Abruzzo oggi ha sviluppato solo il 36% del programma di attuazione. Il fascicolo risulta, per la massima parte dei cittadini abruzzesi, solo con i dati di prescrizioni di farmaci e prestazioni che erano già precedentemente oggetto di comunicazione telematica agli uffici ministeriali. Manca il profilo sanitario sintetico del paziente e la ricetta elettronica, che rappresentano addirittura le funzionalità minime del fascicolo. Siamo fanalino di coda della Nazione, mentre tutte le altre regioni vanno avanti”.