Montesilvano. “Un incontro costruttivo dal quale è emersa la volontà e la disponibilità per risolvere la situazione che si è presentata”. Questo il commento del sindaco Francesco Maragno a seguito dell’incontro che si è svolto ieri mattina, insieme all’assessore alla Pubblica Istruzione, Maria Rosaria Parlione e il dirigente dell’ stituto Comprensivo Troiano Delfico, Nino Traini. La riunione è stata convocata dagli Amministratori, a seguito dell’incontro, svoltosi l’altro ieri, con le mamme di alcuni bambini della scuola primaria Fanny Di Blasio, preoccupate per i metodi di insegnamento adottati da una delle insegnanti di due classi prime della scuola. “Il dirigente – dichiara il sindaco – ci ha annunciato che è stata predisposta una visita ispettiva nella scuola (oggi). Come ho assicurato alle mamme che ho incontrato, siamo disponibili a collocarci come mediatori in questa complessa situazione, che ricordiamo è di esclusiva competenza scolastica. Siamo tutti d’accordo sulla necessità di risolvere quanto prima questa vicenda, restituendo ai bambini la serenità necessaria allo svolgimento della loro attività didattica”. E la vicenda della maestra cattiva di Montesilvano arriva fino in Parlamento. Intanto, le mamme che protestano da giorni contro i metodi della maestra hanno deciso di rimandare i figli a scuola, ma non durante le ore di lezione dell’educatrice finita sotto accusa. La protesta prosegue in attesa di una decisione del preside. Il deputato M5S Gianluca Vacca, della commissione Cultura, scienza e istruzione, ha annunciato che presenterà un’interrogazione parlamentare.
Dall’inizio dell’anno scolastico, le mamme di 46 bambini della prima classe, sezioni E e F della elementare di piazza Diaz, hanno avvertito che qualcosa nei loro figli stava cambiando: umori altalenanti, pianti a dirotto, pipì a letto, stati d’ansia, tremori e richieste imploranti mattutine pur di non andare a scuola. Una situazione disperata che ha coinvolto quasi cinquanta famiglie, oltre a quelle che nel passato (a detta delle mamme, questa storia si trascinerebbe da almeno due decenni), hanno trasferito i figli nelle altre scuole. All’educatrice viene contestato di “addormentarsi in classe, sgridare continuamente i bimbi, strappare con violenza i loro scritti e disegni, avvicinarsi a loro con fare minaccioso”, “Chiediamo che l’insegnante venga rimossa dal suo ruolo e trasferita, semmai, ad altri incarichi. Ciò è possibile grazie alle nuove leggi”.
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