Pescara. La sconfitta a domicilio con il Bologna sembra quasi una resa annunciata e forse definitiva del Pescara, mentre i rossoblu’ con la prima vittoria stagionale in trasferta migliorano una classifica che non e’ certo ancora soddisfacente. All’Adriatico, i tifosi abruzzesi hanno assistito al solito film con un copione già scritto, specie dopo l’espulsione di Verre già al 16′, e dopo il 30, col risultato mai in discussione, gli ultrà hanno inscenato nuove proteste all’esterno dell’impianto, con cori contro la squadra e lancio di petardi. Per il team abruzzese è il punto più basso negli ultimi anni e nelle prossime ore non è da escludere qualche novità. Senza Pepe, Bahebeck, Aquilani e Mitrita, Oddo schiera come vertice avanzato d’attacco il giovane albanese Manaj, mentre tra i felsinei, in maglia antracite, Mounier vince il ballottaggio con il pescarese Di Francesco, che siede in panchina. Arriva già al 6′ il primo pericolo in area pescarese, con Biraghi che rischia l’autogol. Passa un minuto e Masina porta in vantaggio il Bologna di testa su perfetto cross di Viviani. Al 12′ ancora pericolosa la squadra di Donadoni con Viviani che pennella un altro pallone molto invitante per Torosidis che di testa mette alto. Per il Pescara i guai non finiscono, visto che poco dopo resta in dieci per l’espulsione severa di Verre per un fallo su Torosidis. Sotto di un gol e in dieci per la formazione di casa la gara diventa ancora più in salita. Il Bologna controlla e si assiste quasi ad un monologo, mentre il pubblico inizia a perdere la pazienza e dalla curva nord vengono esplosi diversi petardi. Al 36′ due sostituzioni. Nel Pescara entra Zampano al posto di Manaj (ennesima bocciatura per l’albanese dell’Inter) e fra gli ospiti Kraft prende il posto di Maietta infortunato. Gli ospiti al 40′ raddoppiano con Dzemaili che dai 25 metri, grazie anche ad una deviazione di Campagnaro, beffa Bizzarri. Nella ripresa, al 10′, Crescenzi in area frana addosso a Dzemaili, con Rocchi che indica il dischetto. Dagli 11 metri Krejci spiazza Bizzarri per il 30 che chiude una gara mai in discussione. Mentre dagli spalti partono cori ostili verso squadra e società, la formazione adriatica si vede al 23′ con una punizione di poco alta di Biraghi. Alla mezz’ora il Bologna va vicino al quarto gol con Bizzarri che dice no a Krejci e poi salva anche in angolo su Viviani. Al 44′ c’è la prima e unica parata della gara di Mirante su Pettinari. Per il Bologna al triplice fischio finale di Rocchi è festa grande, il Pescara si trova ad affrontare la dura contestazione dei tifosi.
Clima teso, a fine partita, negli spogliatoi dell’Adriatico. Oddo resta al suo posto, ma da domani il Pescara andrà in ritiro. “Sicuramente non me ne vado spiega Oddo Non so se la società voglia fare altre scelte, ma io ci metterò la faccia fino alla fine, perché sono il capo di questa squadra e un capo non abbandona mai la sua squadra”. Per il tecnico del Pescara, il problema è mentale. “In questo momento la paura la fa da padrona dice l’allenatore . Alla prima palla che cade in area hai talmente tanta paura di prendere gol che alla fine lo prendi, peraltro su meccanismi elementari sui quali hai lavorato tanto in settimana. Quando ci lavori tanto e sbagli rimarca Oddo non può che essere una questione di testa”. Per uscirne, a giudizio dell’allenatore, occorre “un episodio positivo, che faccia scattare qualcosa nella testa dei giocatori”. Poi Oddo dice la sua sulla contestazione dei tifosi: “In questo momento siamo soli, personalmente rispetto la contestazione, i fischi a fine gara ci stanno tutti, ma non capisco quando si crea un clima di tensione già all’inizio della partita”. Soddisfatto il tecnico del Bologna, Roberto Donadoni, che tende la mano al collega. “Fare gol dopo sei minuti ci ha dato fiducia e coraggio, togliendo certezze agli avversari e poi l’espulsione ha complicato ulteriormente le cose per il Pescara è il commento di Donadoni . In ogni caso sono contento, perché abbiamo avuto fin dall’inizio un atteggiamento positivo e intraprendente, e non abbiamo mai concesso all’avversario di mettere in discussione il risultato”.