Pescara. Il primo ministro d’Albania Edi Rama ha incontrato le autorità istituzionali abruzzesi nella sede della Provincia di Pescara. A fare gli onori di casa , che ha dato avvio al meeting con queste parole: “Edi Rama ha avuto grande coraggio nel realizzare il cambiamento nel suo Paese e nel portarlo avanti. Egli è un riferimento nella casa dei Democratici mondiali ed un interlocutore di prima linea per molti leader internazionali: anche grazie a lui la Macroregione adriatico-ionica diventerà una realtà concreta, facendosi carne con regole e risorse”. Dopo aver ricordato padre Pino Piva, gesuita assurto a trait d’union fra l’Abruzzo e l’Albania avendo servito come parroco a Pescara per dieci anni prima di trasferirsi a Scutari, D’Alfonso ha dato la parola al premier albanese, che ha esordito con una battuta: “Grazie per aver scelto di passare un sabato mattina con un albanese, sarebbe stata una cosa impensabile fino a vent’anni fa. L’Abruzzo non è sconosciuto in Albania: molti sanno che Gabriele D’Annunzio, Benedetto Croce, Rocky Marciano e Madonna sono originari di queste parti. Sono contento di essere qui anche perché l’Abruzzo è la regione verde d’Europa, quella con la più alta percentuale di aree verdi e con alcune specie come l’aquila che è presente nella bandiera del mio paese”. Poi Rama ha affrontato il tema della Macroregione: “E’ una bella idea ma è ostaggio della burocrazia europea e della lentezza con cui i burocrati riescono a soffocare le belle idee. Resta comunque un’opportunità strategica per tutta l’area, e noi siamo molto interessati a contribuire ad essa perché è uno strumento per lo sviluppo economico e sociale. Se guardiamo alla strategia integrata attuata per le regioni del mar Baltico o del Danubio, ci sono ottimi spunti per rafforzare la cooperazione. A breve – ha concluso – faremo un vertice intergovernativo per mettere a punto un grande piano strategico senza perderci nella quotidianità. Voglio chiudere il mio discorso citando Benedetto Croce: è nell’economia che si riflette la vita dell’uomo”. Nel riprendere la parola, D’Alfonso ha ricordato che “a giugno avremo un primo grande risultato: si configurerà la rete ferroviaria con il voto del Parlamento europeo, su proposta di Ivan Iakovcic, con il prolungamento dell’alta velocità da Ancona a Bari; si tratta del primo risultato strategico dopo 150 anni, epoca in cui fu concepito il tracciato ferroviario adriatico. A Edi Rama chiedo una convergenza per adottare un’agenda di priorità. Nel dossier Juncker c’è una sola voce sulle infrastrutture e non si entra nel dettaglio, mi serve che l’Albania faccia la sua parte per rafforzare l’armatura ferroviaria: la Macroregione deve realizzare la connettività della trasportistica, per porti capaci di funzionare e per la tutela del mare blu che dà quel 40% di Pil generato dal turismo in tutta l’area”.
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