Pescara. Il 45,9 % degli abruzzesi con più di 14 anni dichiara, nel complesso, una elevata soddisfazione per la vita, con punteggio tra 8 e 10. Il 42,1% attribuisce un voto compreso tra 6 e 7 alla propria soddisfazione e l’11,3 un punteggio tra zero e 5. La media, analoga a quella nazionale, è 7,2.
È quanto emerge dal report Istat “La soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita” che, per il 2021, prende in considerazione diversi aspetti, dalle relazioni familiari e con gli amici alla salute, dal tempo libero alla situazione economica. Per quanto riguarda le relazioni familiari, il 56,8% degli abruzzesi over 14 si dichiara abbastanza soddisfatto, il 31,7% molto soddisfatto, l’8,2% poco e il 2,2 per niente. Sul fronte relazioni con gli amici, il 54,3% è abbastanza soddisfatto, il 21,7% poco, il 17,4% molto e il 5,3% per niente. Il 64%, inoltre, si dichiara abbastanza soddisfatto per la salute, il 17,8% molto soddisfatto, il 13,2% poco e il 3,8% per niente.
Situazione diversa riguardo al tempo libero: 4 abruzzesi su 10 non sono soddisfatti. Se il 47% degli over 14 si definisce abbastanza soddisfatto, raggiunge il 30,1% il dato relativo a coloro che lo sono poco; seguono, con “molto soddisfatto, l’11,3% dei cittadini e, con “per niente”, il 10,3%. Sul fronte situazione economica, il 53,1% si dice soddisfatto, il 28,6% poco, l’11,6% per niente e il 5,6% molto. Per quanto riguarda la valutazione della situazione economica rispetto all’anno prima e la valutazione delle risorse economiche, il 59,9% delle famiglie vede la situazione invariata, il 23,2% “un po’ peggiorata”, il 9,6% “molto o un po’ migliorata” e il 7,3% “molto peggiorata”. Il 65,5% delle famiglie ritiene che le risorse siano adeguate, il 28,1% scarse, il 4,7% insufficienti e l’1,7% ottime. In linea con la media nazionale, 3 abruzzesi su 4 non hanno fiducia nel prossimo. Per il 73,6% “bisogna stare molto attenti”, solo per il 25,6% “gran parte della gente è degna di fiducia”.
Inoltre, l’83,7% ritiene molto o abbastanza probabile di vedersi restituire il portafoglio perduto da un appartenente alle forze dell’ordine, il 76,1% da un vicino di casa e solo il 15,5% da un perfetto sconosciuto.
“Il fatto che il 45,9% della popolazione dichiari un’elevata soddisfazione per la vita è da accogliere molto favorevolmente. L’Abruzzo è una regione che è cresciuta molto rispetto anche solo a qualche decennio fa. È cresciuta economicamente, dal punto di vista della consapevolezza critica, dal punto di vista della compagine sociale. Tutti aspetti che lasciano i cittadini soddisfatti. Non dimentichiamo che nel censimento del 1951, pur avendo un numero di residenti simile, c’erano 500mila analfabeti e c’era una povertà diffusa. Questo è un dato significativo. Siamo cresciuti molto”.
Così la sociologa Eide Spedicato, già docente dell’Università ‘d’Annunzio’, analizza i dati Istat per l’Abruzzo sulla soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita. Il fatto che, nel complesso, più dell’80% dei cittadini over 14 si dichiari soddisfatto delle relazioni familiari non sorprende l’esperta: “E’ un dato molto importante, perché ci segnala che certi valori sono ancora presenti nel nostro territorio. Ci conferma che la famiglia educa a custodire certi valori di comportamento e che continua a rappresentare un elemento di riferimento”. Per quanto riguarda il tempo libero, Spedicato spiega che si tratta di una “categoria piuttosto recente, che fino all’Ottocento non c’era. È una realtà contemporanea che ha assunto un particolare valore soprattutto negli ultimi decenni – sottolinea – Il fatto stesso che vi sia un’industria legata al tempo libero ce lo dimostra. Non so se il disagio espresso dagli intervistati derivi dal fatto che l’ambiente in cui vivono non offre un grado soddisfacente di proposte oppure se sia legato al periodo dal quale veniamo, che non ha consentito di godere appieno del tempo libero. E’ comunque indispensabile contemperare due dimensioni: l’impegno, in tutte le sue dimensioni, e il tempo libero. Il tempo libero, per certi versi e per alcune fasce di età, sembra essere diventato prioritario, anche a discapito dello spazio dedicato all’impegno”.
Sulla mancanza di fiducia verso il prossimo, la sociologa parla di un “elemento brutto” che, però, “ha una sua ragion d’essere: siamo immersi in un universo comunicativo in cui le notizie cui si dà rilevanza sono quelle negative – sottolinea – e quindi c’è una sorta di adattamento all’idea che la cosiddetta società positiva oggi sia minoritaria. Non dimentichiamo che molti di noi sono socializzati dal sistema mass-mediatico. La socialità positiva, in realtà, prevale sulla socialità negativa è se siamo arrivati a terzo millennio – conclude Eide Spedicato – è proprio per questo”.