Pescara. Su punti della costa esaminati in Abruzzo dalla Goletta Verde di Legambiente, otto sono risultati fortemente inquinati, con la presenza di scarichi non trattati adeguatamente, e l’unico che ha fatto registrare inquinanti contenuti entro i limiti di legge e’ stato quello eseguito a Pineto in localita’ Marina, in provincia di Teramo, alla spiaggia di fronte via Liguria. Gli altri campionamenti sono stati eseguiti a Vasto in localita’ Marina, alla foce del Fosso Marino, a Torino di Sangro alla foce del Fosso del Diavolo e a Fossacesia alla foce del Fosso San Giovanni. A Pescara, invece, i due campionamenti sono stati effettuati alla foce del Fosso Vallelunga e al lungomare Matteotti all’altezza di via Balilla mentre in provincia di Teramo i punti interessati sono stati quelli di Silvi Marina alla foce del fiume Cerrano e a Pineto Marina alla foce del torrente Calvano, a Giulianova in localita’ Lido, alla foce del canale sulla spiaggia a nord del porto. A distanza di un anno su quest’ultimo punto non e’ cambiato niente rispetto all’anno scorso, dice Legambiente. A rendere noti i risultati degli esami effettuati da Goletta Verde sono stati questa mattina Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente, e Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo. “La regione – dice Muroni – e’ in evidente difficolta’ sul fronte della depurazione”, eppure tutti i punti monitorati dall’associazione ambientalista risultano balneabili sul portale delle acque, cioe’ il sito gestito dal ministero della Salute. L’appello di Legambiente e’ che “una volta per tutte Regione, Arpa, Comuni e ministero della Salute facciano chiarezza su questa situazione lavorando su un necessario adeguamento della depurazione e sulla corretta informazione a bagnanti e cittadini” anche perche’ “rispetto al passato i punti critici sono aumentati”. I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile mobile di Legambiente il 24 e 25 luglio scorsi. Sono «fortemente inquinati», con una carica batterica che supera di almeno il doppio i valori consentiti dalla legge, otto punti su nove presi in esame lungo la costa abruzzese da Legambiente nella campagna dedicata al monitoraggio sullo stato di salute delle acque. Tutti i punti campionati, però, risultano balneabili sul Portale delle Acque, sito gestito dal ministero che elabora dati dell’Arta e della Regione. In particolare, risultano “fortemente inquinati” foce del Fosso Marino a Vasto (Chieti), foce del Fosso del Diavolo a Torino di Sangro (Chieti), foce del fosso San Giovanni a Fossacesia (Chieti), foce del fosso Vallelunga a Pescara, il tratto di mare all’altezza di via Balilla a Pescara, la foce del fiume Cerrano a Silvi ( Teramo), la foce del torrente Calvano a Pineto (Teramo) e la foce del canale a Nord del porto a Giulianova (Teramo) -, mentre fa eccezione solo la spiaggia di fronte via Liguria, a Pineto, dove i dati sono entro i limiti. La riserva naturale di Punta Aderci ha conquistato la medaglia di bronzo tra le spiagge più belle d’Italia classificandosi dopo Buondormire (Palinuro) e Cala degli Infreschi (Camerota). La spiaggia del litorale vastese è descritta come «uno dei tratti di costa più belli dell’Abruzzo grazie a una natura incontaminata e selvaggia. Il mare è limpidissimo ed è ideale per bagni e immersioni. Arbusti tipici della macchia mediterranea sono presenti in tutta l’area, mentre è Punta Penna (una delle spiagge all’interno della riserva ) a rappresentare un esempio unico di ambiente con la più attiva dinamica di deposizione ed edificazione dunale».
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