Pescara. E’ allarme a Pescara per la presenza di una pseudo moschea in pieno centro. Nei locali al pian terreno di via Pisa 34, sede dell’Associazione culturale An Noor, si riuniscono centinaia di musulmani che arrivano da tutta la provincia per pregare. I residenti sono preoccupati, da circa un anno convivono con questa numerosa presenza di africani, pachistani, indiani, , marocchini, albanesi, turchi. Ma la domanda di chi vive nella zona è se ci siano i permessi per questa destinazione d’uso, anche se la funzione di moschea fosse occultata dietro la figura giuridica di “associazione”. Tuttavia le rimostranze dei residenti, le loro continue richieste d’intervento ai vigili urbani, l’esposto alla procura della repubblica, alla Asl, al Comune, non hanno avuto alcuna risposta e gli extracomunitari di fede islamica continuano a riunirsi almeno cinque volte al giorno per pregare. L’operazione di togliere le scarpe e rimetterle avviene sul marciapiede antistante lo stabile. Quando c’è ressa si causano problemi anche per la viabilità. Inoltre nella struttura in occasione del ramadan vengono consumati pasti, il cibo è preparato nello stesso ambiente, ed a volte i residenti hanno la sensazione che di notte qualcuno dorma all’interno del locale, per non parlare poi dei lavori di muratura realizzati senza autorizzazione alcuna. I cittadini si dicono preoccupati circa gli insegnamenti culturali e religiosi che si professano all’interno della moschea.”Forza Italia presenterà un’interrogazione urgente al sindaco Alessandrini sulla presenza della moschea in via Pisa, in pieno centro a Pescara, puntando i riflettori sulle preoccupazioni già espresse dai residenti, attraverso esposti, petizioni e richieste di chiarezza completamente ignorati dal sindaco”. Lo affermano i consiglieri di Forza Italia al Comune di Pescara, Vincenzo D’Incecco, Marcello Antonelli e Fabrizio Rapposelli, raccogliendo la segnalazione dei residenti. “A sostegno dei cittadini dicono gli esponenti di Fi chiederemo al sindaco Alessandrini se il locale assegnato a un’associazione culturale risponde ai requisiti di sicurezza per ospitare centinaia di persone contemporaneamente, e soprattutto quale sia la reale attività svolta all’interno della stanza, ossia se sede di un’associazione o, appunto, quello di una moschea, come tutto lascerebbe supporre”. “In questo caso è dovere del sindaco ordinare immediati accertamenti perché una moschea, per essere tale concludono deve rispondere a precisi requisiti che dubitiamo siano presenti nel locale di via Pisa”.
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