Pescara. “Se Parigi chiama Pescara risponde. Penso non si debba cedere alla paura”. E’ quanto afferma il sindaco di Pescara Marco Alessandrini. E Pescara ha risposto. Sono state migliaia le persone che ieri hanno preso parte alla manifestazione, in piazza della Rinascita, per dire no al terrorismo e ricordare le vittime francesi dell’attacco al giornale Charlie Hebdo. Un modo quello dei presenti al corteo per unirsi idealmente alla piazza di Parigi. “Je suis Charlie” ma anche “Je suis Ahmed”, il poliziotto musulmano di Parigi morto per salvare la redazione. Erano questi gli slogan che campeggiavano nella piazza pescarese. Molta partecipazione, c’è stata anche da parte delle comunità dei migranti di Pescara, dei Bengalesi, Iraniani, Tunisini, Marocchini, Senegalesi e Algerini. Tra i promotori della manifestazione con Amnesty, ci sono stati Rifondazione, Arci, Sel, Pd, Cgil, Pax Christi, Giovani Comunisti, Giovani Democratici. Lo scopo – spiega il coordinamento comunale di Sel – e’ sottolineare che la liberta’ di stampa e di espressione e’ un bene imprescindibile, specie la satira contro il potere e l’intolleranza da qualunque direzione provenga. Lungi dal voler dividere il mondo in buoni e cattivi, la manifestazione intende far propri i valori universali di tolleranza, liberta’ di espressione, ripudio della violenza e del fanatismo, laicita’, pace, fratellanza fra i popoli, dialogo interreligioso senza i quali l’umanita’ sara’ sempre piu’ trascinata in una spirale di guerra e terrore. Intendiamo esprimere solidarieta’ anche ai poliziotti rimasti uccisi nel difendere non tanto una rivista, quanto un principio, un principio il cui valore non verra’ mai abbattuto ne’ dalle armi ne’ da qualsiasi altra attivita’ violenta, e che e’ alla base della democrazia: la liberta’ di pensiero e di parola”. “Per questo – prosegue la nota – ci uniamo al coro di quanti, in queste ore, in tutto il mondo, esprimono sincera solidarieta’ a Charlie Hebdo, per manifestare la nostra profonda vicinanza umana alle persone colpite e per difendere il diritto inalienabile alla liberta’ di espressione, ancora oggi troppo spesso attaccato in Europa e nel resto del mondo.“