Pescara. ”Le valanghe sono cicliche: prima o poi ritornano”. E’ il commento del sostituto procuratore di Pescara Cristina Tedeschini che stamani col collega Andrea Papalia si è recata sul luogo del disastro di Rigopiano. ”Lo sto imparando in queste ore: ci sono luoghi dove le valanghe sono elemento costituente. Ecco perché bisogna capire cosa sia stato fatto al di là del semplice censimento del rischio, ossia: chi censisce i rischi e come li gestisce. Il solo censimento di un luogo a rischio valanga potrebbe non bastare”, insiste il magistrato.
”Qui non si tratta di individuare soggetti, perché finora l’indagine è veramente contro ‘ignoti’ – ha proseguito la Tedeschini – ma di capire di che stiamo parlando al fine di individuare chi è il soggetto. Do per assodato che l’hotel sia stato costruito in una zona a rischio valanga, pur in presenza di tutte le autorizzazioni urbanistiche, ambientali o edilizie in regola. Quindi voglio sapere come viene gestito questo rischio, come viene monitorato il rischio e che provvedimenti sono stati presi. Quindi non è detto che il soggetto interessato sia solo l’eventuale proprietario, ma chi anche chi ha in carico le gestioni del rischio ambientale”.