Pescara. “La prima notizia relativa all’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara) arriva al coordinamento della Dicomac, e quindi a me, dopo le 19 del 18 gennaio 2017, durante la riunione che di fatto stava andando avanti senza soluzione di continuità dopo le scosse della mattinata”.
E’ uno dei passaggi più significativi delle dichiarazioni rese ai carabinieri forestali il 12 novembre scorso da Titti Postiglione, al tempo direttore dell’Ufficio Gestione delle Emergenze del Dipartimento della Protezione civile e Coordinatore della Dicomac di Rieti, che ha coordinato gli interventi connessi al protrarsi dell’emergenza sismica nel Centro Italia, ascoltata dagli inquirenti nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Pescara sul disastro del resort travolto da una valanga.
“Da quel momento in poi – prosegue Postiglione, che dunque afferma di avere ricevuto le prime notizie sulla valanga oltre due ore dopo l’evento, che i periti stimano sia avvenuto poco prima delle 17 – la situazione di Rigopiano viene costantemente monitorata dal tavolo della Dicomac. Si apprende – rimarca la testimone – di una turbina in movimento per aprire la strada cui segue il convoglio di soccorritori”.