Farindola. Gli inquirenti hanno posto sotto sequestro anche i telefoni cellulari delle vittime dell’Hotel Rigopiano. Agli atti dell’inchiesta per omicidio plurimo colposo e disastro colposo finiscono anche le chat di Whatsapp e i post di Facebook delle 29 persone che hanno perso la vita. Secondo quanto riferito dai familiari le vittime erano spaventate dalle continue scosse di terremoto e soprattutto dal fatto di essere rimasti intrappolati nella struttura a causa della troppa neve che impediva loro di mettersi in salvo. In molti attraverso telefonate e messaggi ad amici e parenti avevano manifestato di sentirsi in pericolo e nel contempo ostaggi della struttura.
Alcuni di loro avevano allarmato amici e parenti mentre altri li avevano rassicurati pur essendo in pensiero per quanto stava accadendo. Come riferito dai soccorritori che hanno recuperato i 29 corpi senza vita, le vittime erano state trovate con i cellulari in mano, forse per fare luce tra il buio delle macerie, forse nel tentativo di chiedere aiuto o forse per mandare l’ultimo messaggio prima che sopraggiungesse la morte.
Ora tutte le chiamate, i messaggi ed anche i post di facebook sono ala vaglio degli inquirenti nel tentativo di far luce su questa tragedia e di accertare eventuali responsabilità ed eventuali colpevoli.