Farindola. E’ stato ascoltato dai carabinieri per oltre tre ore, oggi, Ilario Lacchetta, sindaco di Farindola, il comune sul cui territorio sorgeva l’Hotel Rigopiano, travolto da una valanga il 18 gennaio e provocando la morte di 29 persone. Lacchetta è stato sentito come persona informata dei fatti nell’ambito dell’inchiesta (al momento senza indagati) avviata dalla Procura di Pescara per disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Gli investigatori hanno chiesto conto al sindaco di tutto ciò che attiene le sue competenze e responsabilità e Lacchetta, secondo quanto si è appreso, avrebbe confermato quanto già dichiarato nei giorni scorsi, ripetendo di non avere ricevuto il bollettino Meteomont che segnalava un rischio valanga 4 su un massimo di 5 e spiegando di avere fatto fronte all’emergenza con i mezzi che aveva a disposizione, attivando le forze di protezione civile nell’ambito del Piano neve comunale. Intanto l’area del disastro è stata posta sotto sequestro e tre consulenti della procura (due ingegneri del Politecnico di Torino e un geologo proveniente da Trento) sono al lavoro per ricostruire tutti gli aspetti dell’evento, fornendo risposte sulle cause, sulle ragioni e sulla dinamica della valanga, a partire dall’eventuale incidenza delle scosse di sisma che si verificarono nel corso della stessa giornata. Verrà inoltre ricostruita la dinamica del crollo dell’ edificio, saranno compiute analisi sui materiali con i quali è stata realizzata la struttura e sarà esaminata tutta la vicenda costruttivaedilizia, che comprende anche uno dei quesiti più scottanti, ovvero se l’Hotel Rigopiano potesse essere costruito in quella porzione di territorio rivelatasi a rischio.
Parallelamente gli inquirenti stanno lavorando anche sulla ricostruzione della dinamica fattuale degli eventi, con particolare riferimento al modo in cui è stata gestita la richiesta di intervento inviata dall’albergo, sia prima che dopo la valanga; sulle varie responsabilità della catena di comando in merito alla pulizia e percorribilità della strada provinciale che conduce all’Hotel Rigopiano; sulla gestione del bollettino contenente l’allerta valanghe Meteomont, che il 18 gennaio indicava rischio 4 su un massimo di 5. Ulteriori elementi, soprattutto sugli eventuali ritardi nei soccorsi e sulla dinamica del disastro, saranno forniti dall’ esame dei cellulari delle vittime, che sono stati recuperati e sequestrati. Al vaglio degli esperti tutto il loro contenuto, sms, chat, video. Importanti anche i risultati degli esami autoptici. I 29 corpi delle vittime sono stati tutti già sottoposti ad autopsia, ma gli inquirenti stanno aspettando di ricevere le ultime relazioni, per poi essere nelle condizioni di delineare un quadro più preciso su cause, tempi e circostanze dei decessi.