Pescara. Ricovero in casa di cura e custodia per Massimo Maravalle, affetto da disturbo psicotico atipico che a luglio uccise il figlio di 5 anni, Maxim, soffocandolo nel sonno. Il gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, ha disposto la misura di ricovero in una casa di cura e custodia per il tecnico informatico di 47 anni che la notte tra il 17 e il 18 luglio a Pescara ha ucciso il figlio adottivo. Il pm durante l’incidente probatorio aveva chiesto per Maravalle, attualmente in carcere a Pescara, il ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario. Il gip ieri ha parzialmente accolto la richiesta disponendo una misura piu’ blanda. E’ un provvedimento temporaneo assunto alla luce delle conclusioni cui e’ pervenuto il consulente del gip e cioe’ che l’uomo all’epoca dei fatti era incapace di intendere e volere e che “attualmente le condizioni psicopatologiche appaiono migliorate, pur persistendo quote attenuate di pericolosita’ sociale”. Gli atti ora passano al pm per l’individuazione della casa di cura e custodia e l’esecuzione della misura.
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