Pescara. Alle ore 23,00 circa di ieri, 5 luglio, personale della Squadra Volante è intervenuto in via Tavo, presso lo stabile noto come “Ferro di cavallo”, dove erano stati segnalati colpi di arma da fuoco.
Dalle prime notizie acquisite, si è appreso che S.V., 28enne nato a Pescara, già noto alle forze dell’ordine e sottoposto agli arresti domiciliari, aveva esploso alcuni colpi di pistola dal balcone della propria abitazione, all’indirizzo di una vettura allontanatasi a gran velocità dal piazzale del citato complesso immobiliare.
La Volante ha subito raggiunto l’abitazione del predetto, trovandolo in stato di agitazione sul balcone di casa; alla vista della polizia, S.V. ha tentato di sbarazzarsi di alcuni bossoli, poi recuperati, lanciandoli sul piazzale sottostante.
Nel frattempo è stato segnalato che, presso il locale Pronto soccorso, si erano portati, per ferite da arma da fuoco, due fratelli di nazionalità rumena, identificati in M. F., 26enne nato in Romania, residente a Montesilvano, e G. I., 28enne, nato in Romania, residente a Pescara, entrambi conosciuti dalla giustizia, giunti presso il nosocomio a bordo di una Mercedes Classe C che, sulla carrozzeria e sul parabrezza, presentava plurimi fori di proiettile; dopo le cure del caso, i due romeni sono stati dimessi dall’ospedale con le seguenti prognosi:
- G. I., 15 giorni s.c. per ferita da arma da fuoco alla mano e al polso dx;
- M. F., 20 giorni s.c. per ferita da arma da fuoco al braccio dx.
Intanto in via Tavo si sono subito recati Squadra Mobile e Polizia Scientifica, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Vigili del Fuoco e Carabinieri. In sede di sopralluogo, sono state repertate diverse tracce ematiche sia in casa di S. V. che lungo le scale che dalla sua abitazione portano all’esterno dello stabile. Inoltre, sul piazzale, in direzione del balcone del predetto, sono stati rinvenuti e sequestrati 4 bossoli calibro 9 e una cartuccia inesplosa dello stesso calibro, mentre sul balcone sono stati recuperati, ponendoli sotto sequestro, altri 7 bossoli, sempre calibro 9.
Nonostante la perquisizione dell’abitazione e le ricerche nelle pertinenze dello stabile, effettuate anche con ausilio di unità cinofila della Polizia di Stato, non è stata ancora rinvenuta l’arma utilizzata per sparare.
M.F. e G. I., appena dimessi dall’ospedale, sono stati condotti presso gli uffici della Squadra Mobile dove hanno raccontato che, scesi dalla macchina per acquistare droga, discutevano sulla porta di casa, per futili motivi, con S.V., che colpiva uno dei due con pugni e calci spingendolo per le scale. G.I. interveniva in soccorso del fratello dando un pugno a S.V.. I due rumeni riuscivano a guadagnare la fuga, salendo a bordo della Mercedes Classe C parcheggiata sotto casa del predetto ma, in quel momento, venivano raggiunti dai colpi di pistola sparati da S.V. dal balcone della sua abitazione al loro indirizzo. Entrambi, nonostante colpiti, riuscivano a scappare recandosi al Pronto Soccorso.
S.V., condotto in questura, è stato arrestato per il reato di tentato duplice omicidio e detenzione illegale di arma comune da sparo e del relativo munizionamento. Su disposizione dell’A.G. è stato associato presso la locale casa circondariale.
Va aggiunto che S.V., due giorni fa, sempre al “Ferro di cavallo” è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina ed eroina e segnalato per accoltellamento un giovane nordafricano, finito in ospedale e dimesso dopo le cure, che si era recato a casa sua per acquistare droga. A seguito dell’arresto, in attesa dell’udienza di convalida da parte del giudice, S.V. è stato messo ai domiciliari, misura di cui stava già beneficiando dopo che, ad ottobre 2018, era stato arrestato dalla Squadra Volante per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, resistenza a pubblico ufficiale ed evasione. Infatti, ad ottobre 2018, S.V. era ai domiciliari, presso la sua abitazione, a seguito dell’arresto dell’agosto 2018, quando, presso il Pronto Soccorso dell’ospedale civile di Pescara aveva preso a pugni un poliziotto del posto fisso, intervenuto per interrompere il suo comportamento intollerante pretendendo di saltare la fila degli utenti in coda al Pronto Soccorso, già affollato e con tempi di attesa lunghi nonostante non fosse in gravi condizioni.