Pescara. “In merito alle polemiche legate alla decisione di istituire le targhe alterne per due soli giorni a settimana dal 12 gennaio, vorrei chiarire che ogni volta che il problema è stato affrontato, sia a livello tecnico che politico, c’è sempre stata unanimità di pensiero circa l’esigenza di provvedimenti strutturali per combattere lo smog di cui da sempre soffre Pescara. Infatti il problema dell’inquinamento che la nostra città vive oggi come molte altre città in Italia non è un problema legato solo all’emergenza polveri sottili, o alle condizioni atmosferiche che non ne consentono l’abbattimento. E’ un problema strutturale, legato al traffico che interessa Pescara durante tutto l’anno con una media di 100.000 vetture che quotidianamente la attraversano e che è indispensabile affrontare perché vogliamo consegnare alla comunità una città vivibile e per riuscirci dobbiamo porre la sostenibilità alla base di tutte le scelte. Dunque siamo al lavoro per un Piano Generale del Traffico e una strategia di area vasta legata alla mobilità, dobbiamo puntare alla definizione della questione filovia cercando un mezzo ecologico, sostenibile ed efficiente, dobbiamo affrontare anche l’emergenza con provvedimenti che tengano conto di tutto ciò. Le targhe alterne nascono da questo contesto, lo abbiamo affermato in tutte le riunioni, sia tecniche che politiche che non sarebbero state un provvedimento tampone, ma una scelta strutturale: l’inizio di una politica di sostenibilità che dovrà portare anche ad un cambiamento di abitudini da parte dei cittadini circa la mobilità. In ognuno degli incontri le posizioni sono sempre state unanimi: non si chiede un sacrificio dettato da logiche lontane dalla realtà, ma nei fatti un giorno la settimana senz’auto in una fascia oraria che consente tutti gli spostamenti maggiori. Lo si chiede in una città che sta cercando di aprire la strada alla circolazione sostenibile, tenendo conto di pedoni e ciclisti e che vuole puntare anche sul rilancio dei mezzi pubblici al fine di strafficare le zone più critiche e fluidificare la mobilità con un occhio anche a quello che accade nelle altre città d’Italia a partire dai comuni limitrofi. Certo, è un lavoro duro, ma necessario, che sarà tanto più concreto quanto più coralmente lo affronteremo. E’ una sfida politica vera che ha un fine di cui ognuno di noi non può non tenere conto: il bene comune, la salute della comunità di cui facciamo parte”.