Pescara. Un operaio e’ morto folgorato, ieri pomeriggio a Loreto Aprutino (Pescara), a seguito di un infortunio sul lavoro. Si trovava su un cestello e ha toccato i fili dell’alta tensione, stando ad una prima ricostruzione fornita dai soccorritori. I fatti sono avvenuti nei pressi della chiesa di Santa Maria in Piano. Oltre ai vigili del fuoco e al personale del 118, arrivato sia in ambulanza che in elicottero nel tentativo di salvare l’operaio, sul posto sono giunti gli addetti dell’Enel per staccare la corrente e consentire l’intervento in sicurezza. Del caso si occupano i carabinieri della compagnia di Montesilvano. L’operaio si chiamava Roberto Palma, aveva 35 anni, era celibe e viveva a Loreto con la famiglia. Lavorava per la ditta del padre e stava eseguendo un intervento edile. La morte dell’operaio secondo quando ricostruito sarebbe conseguenza di una distrazione del 35enne, che era impegnato a sistemare le grondaie in una villetta a schiera con un collega. Manovrando il cestello per passare il materiale Roberto Palma avrebbe toccato inavvertitamente con le spalle i cavi dell’alta tensione, forse sbagliando le manovre. E’ rimasto folgorato e, in conseguenza, in parte carbonizzato. Questa la ricostruzione dei carabinieri, coordinati dal capitano Vincenzo Falce, che al momento non hanno eseguito sequestri e hanno raccolto la testimonianza dell’operaio che stava lavorando con Palma. Il testimone e’ ancora sotto choc. Il sostituto procuratore che si occupa del caso e’ Barbara Del Bono. Non e’ stato stabilito, al momento, se sara’ eseguita l’autopsia.
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