Pescara. Raggiunge oltre mille firme in soli tre giorni la petizione lanciata dalla pagina social “Pescara Segreta” per chiedere al Comune di continuare gli scavi archeologici al Rampigna e trasformare l’area nel primo parco archeologico della città.
La petizione, lanciata da Edoardo Di Paolo e indirizzata al sindaco Carlo Masci, agli assessori ed a tutti i gruppi in consiglio comunale, si può firmare a questo link.
“Per molti decenni, le testimonianze del passato di Pescara sono state sistematicamente danneggiate, ignorate o – nella migliore delle ipotesi – ricoperte dopo brevi saggi archeologici” si legge nella petizione. “Pensiamo al destino del mosaico romano della Golena Sud, al degrado in cui versano i resti del sito di Santa Gerusalemme, alle vestigia bizantine e medievali di piazza Unione, rimaste sottoterra nonostante la piazza sia stata ripavimentata ben due volte dalla loro scoperta”.
“I recenti sondaggi archeologici condotti dal Comune presso l’ex campo Rampigna hanno determinato ormai con certezza la presenza di un sito archeologico ricchissimo, il quale ha già restituito (su un’area di ricerca minima rispetto all’enorme potenziale dell’area) sepolture, ceramiche e manufatti risalenti al periodo italico, romano e medievale, nonché un tratto di mura perimetrali della piazzaforte spagnola di grandi proporzioni” spiega la petizione. “Le fonti dei secoli passati (e.g. Romanelli, Pollidoro) e quelle accademiche presenti (Staffa) ci riferiscono inoltre che il sito archeologico, verosimilmente esteso a tutta l’area compresa tra la ferrovia, via Pesaro e via Caduta del Forte, potrebbe restituire un numero elevatissimo di sepolture, reperti e resti di epoca antica e medievale. Secondo alcuni, infine, l’area celerebbe addirittura le vestigia di un tempio romano, rimaste visibili fino al XVI secolo”.
Ecco dunque le richieste contenute nella petizione: “Alla luce di questi e altri elementi, chiediamo che il Comune di Pescara accantoni definitivamente ogni progetto di riapertura del campo sportivo un tempo presente in loco. Chiediamo che si proceda immediatamente all’attivazione di ogni canale necessario a reperire i fondi necessari a fare una campagna di scavo ad ampio spettro, ricorrendo a finanziamenti sia pubblici che privati, anche attraverso la ricerca di mecenati privati e, perché no, di crowdfunding, alla luce della grande emozione suscitata in città dalle recenti scoperte archeologiche. Chiediamo che, una volta terminata la campagna di scavi, si proceda a mettere in sicurezza i reperti in loco, trasformando l’ex campo sportivo in un grande parco archeologico ed esponendo i reperti più preziosi presso un museo cittadino. Chiediamo che, nel medio periodo, si studino soluzione volte ad includere in tale parco archeologico anche l’area occupata dalla chiesa della Madonna del Carmine (ex cappella della fortezza). Nel lungo periodo, si potrebbe studiare la delocalizzazione della stessa questura ad altra zona di Pescara, in modo da rendere possibile la riscoperta dell’intero sito archeologico. Chiediamo in generale ai destinatari della presente petizione, di visionare e prendere in considerazione le proposte per la riscoperta della storia di Pescara ed il rilancio del suo centro storico contenute nel dossier denominato Aternum 2040”.