Pescara. A oggi 2.384.966 di over 60 (13,3%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino e 4.648.515 (26,0%) sono in attesa di completare il ciclo con la seconda dose: sono dunque oltre 7 milioni gli ultrasessantenni parzialmente o totalmente esposti a rischio di malattia grave che non hanno adeguata copertura contro la variante Delta. A evidenziarlo è il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe.
L’86,7% degli over 60 ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, con alcune differenze regionali: se Puglia,
Umbria e Lazio hanno superato il 90%, la Sicilia si ferma al 76,2%. Mentre sono 2.384.966 (13,3%), dunque,
gli over 60 che non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino, con rilevanti differenze regionali: dal 23,8%
della Sicilia al 8,1% della Puglia. Pur non conoscendo al momento l’esatta prevalenza della variante Delta in
Italia, secondo il Gimbe, la sua maggiore contagiosità e la documentata limitata efficacia di una singola dose di
vaccino richiedono una rivalutazione delle strategie vaccinali per minimizzarne l’impatto clinico e quello sui
servizi sanitari. Due dovrebbero essere ora obiettivi prioritari alla luce dei quali rimodulare la campagna
vaccinale: da un lato raggiungere il maggior numero possibile di over 60 che non hanno ancora ricevuto
nemmeno una dose di vaccino, preferendo i vaccini a mRna, che consentono un richiamo in un arco di tempo
inferiore rispetto a quelli a vettore virale; dall’altro anticipare quanto possibile la somministrazione della
seconda dose in questa fascia di età. Infine, “rispetto alle forniture stimate nel Piano – spiega il presidente
Gimbe Nino Cartabellotta – rimarrebbero da consegnare circa 20,9 milioni di dosi, il 27,4% di quelle
originariamente previste: anche non considerando il vaccino di CureVac che non ha superato con successo i test
clinici, in assenza di ulteriori consegne in settimana, il secondo trimestre chiuderà con oltre 13,6 milioni di dosi
in meno”.
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