Abbateggio. “Questa piacevole passeggiata ci condurrà all’Eremo di San Bartolomeo attraversando la Valle Giumentina e il Vallone di Santo Spirito. Siamo nel comune di Abbateggio (Pe) piccolo borgo montano sulla Majella, famosa per le case costruite con la tipica pietra bianca lavorata a mano, ma famosa altresì per la spettacolarità dei suoi paesaggi unici. La Valle Giumentina era un antico bacino lacustre abitato già nella preistoria, oggi è sede di un sito Paleolitico dove è presente la più grande capanna in pietra a secco costruita in Abruzzo”.
“Oltrepassando il sito Paleolitico e proseguendo su sentiero, ci si affaccia sul bordo meridionale del Vallone di Santo Spirito proprio di fronte all’Eremo di San Bartolomeo. Per visitarlo occorre scendere nel vallone e risalire l’altro versante. L’eremo fu costruito nel XIII secolo da Pietro da Morrone, su un sito di un precedente insediamento. Sappiamo che il futuro Celestino V vi si stabilì, con alcuni compagni, intorno al 1274 per restarvi fino al 1276”.
“Posto a circa 600 metri di quota, si sviluppa sotto un enorme tetto di roccia, lungo circa 50 metri, bucato nella parte iniziale per permettere la discesa nel sottostante terrazzo. La balconata rocciosa è chiusa all’estremità opposta dal muro della chiesa, al di sopra dell’ingresso resistono i resti di alcuni affreschi. Nel piccolo ambiente c’è una risorgenza d’acqua che si raccoglie in una vaschetta ricavata sul pavimento”.
“L’acqua sacra può essere raccolta e portata a casa perchè si presta a tutto: cura piaghe e ferite, è miracolosa per le malattie dei neonati, è l’ultimo rimedio per i moribondi. Pare riesca a curare anche la peronospera della vite. Queste sono le credenze antiche. Una porticina di lato all’altare conduce in due piccole stanze che costituiscono la parte abitativa dell’eremo. Qui la balconata termina e una lunga scala scavata nella roccia fa scendere nel vallone”.
“A tutt’oggi è tradizione andare a visitare l’eremo il 25 agosto: i pellegrini vi si recano in processione di buon mattino, viene celebrata la Santa Messa, si scende nel vallone per la colazione e poi si torna in paese con il Santo in braccio, dandosi il cambio come fosse un bambino. In realtà la statua lignea è piccola e leggera, ha un lembo di pelle sulla spalla sinistra e un coltello su quella destra rifacendosi alla tradizione che vuole San Bartolomeo martire, scorticato vivo. La nostra passeggiata di rientro è per la stessa via”.
Scheda Tecnica:
Difficoltà E (Escursionistico)
Dislivello 200 m circa
Tempo 3/4 ore
Equipaggiamento: zaino, scarponi da trekking, bastoncini da trekking, strati termici, giacca a vento impermeabile, occhiali da sole, crema solare, cappello e guanti, borraccia per l’acqua.
Facoltativi binocolo e macchina fotografica.
Pranzo al sacco, autogestito.
Appuntamento: ore 08:00 parcheggio cinema Arca per chi parte da Pescara; ore 8:45 presso il bar/gelateria nella piazza centrale di San Valentino (Pe) per chi proviene da altre località.
Quota di partecipazione: € 15,00
Per info e prenotazioni: Maria di Gregorio 348.0036316 – Giovanna Verrigni 338.3077205
Prenotazione telefonica obbligatoria entro le ore 17:00 di martedì 25 dicembre.