Pescara. Le terapie intensive pediatriche di tutta Italia sono sotto pressione per l’epidemia da bronchiolite causata da virus respiratorio sinciziale che quest’anno è iniziata prima e sta facendo moltissimi contagi e ricoveri tra i più piccoli.
E al virus sinciziale si aggiunge l’influenza australiana che ha fatto salite i ricoveri nei reparti da Nord a Sud. Anche l’Ecdc (il centro europeo per il controllo delle malattie) ha focalizzato il rischio puntando un faro sui dati che da tutta Europa mostrano “un alto rischio” per i sistemi sanitari di essere sottoposti “a pressioni severe” a causa del sovrapporsi di influenza stagionale, Covid 19 e bronchioliti e polmoniti infantili causate dal virus respiratorio sinciziale (Rsv).
A Bologna l’ospedale Maggiore è stato costretto a riorganizzare i suoi spazi, rinunciando a sale giochi e altre aree per far posto a nuovi letti. Dopo due settimane di progressivo incremento di infezioni respiratorie e influenza tra i più piccoli, questa mattina la Pediatria dell’ospedale ha registrato il record di ricoveri nella fascia 0-5 anni: 34 bambini ricoverati, l’80% colpito da bronchioliti e il 20% da influenza e polmoniti, infezioni che coinvolgono soprattutto i lattanti sotto l’anno di vita.
Preoccupa in particolare la situazione delle terapie intensive e si registra già qualche trasferimento di piccoli pazienti, come è avvenuto ad Gaslini di Genova, da una regione ad un’altra per far fronte alle richieste di ricovero. Nel reparto di terapia intensiva pediatrica dell’Umberto I di Roma si registrano 6 neonati intubati, nel reparto di Pediatria d’urgenza 14 ricoverati, di cui 11 per bronchiolite e di questi 7 con ossigeno somministrato con nasocannule ad alto flusso. Ma altri 6 o 7 sono in pronto soccorso in attesa del ricovero”, spiega all’ANSA Fabio Midulla, presidente della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (Simri) e responsabile del Pronto Soccorso pediatrico dell’Ospedale Umberto I di Roma, uno dei più grandi d’Italia. Quest’anno, prosegue Midulla, “l’epidemia da virus sinciziale è iniziata prima, come nel 2021.
Ma vediamo anche tanti bimbi di 2 o 3 anni con un insufficienza respiratoria grave”. I primi segnali che i genitori devono saper intercettare “sono tosse associata a riduzione dell’alimentazione e fatica a respirare che si manifesta con accelerazione del respiro”. Il virus che colpisce i bronchioli, ovvero le parti terminali delle vie
respiratori, “con conseguenze gravi nei bambini che lo contraggono nei primi mesi i vita, è molto comune da
novembre ad aprile”. La conferma di una situazione di stress per le strutture arriva anche dall’ospedale Gaslini di Genova: dallo scorso mese di ottobre la Terapia Intensiva ha ricoverato quest’anno ben otto bambini, che hanno richiesto intubazione e ventilazione meccanica invasiva e, in un caso, il supporto in Extracorporeal Membrane Oxygenation. Molti altri sono stati ricoverati presso i reparti di Terapia Semi-Intensiva e Medicina D’Urgenza, richiedendo ossigenoterapia ad alti flussi.
Di norma, i bambini che richiedono intubazione e ventilazione meccanica per queste infezioni respiratorie sono uno o due all’anno. I casi più gravi sono stati causati dalla coinfezione di virus influenzale e virus respiratorio sinciziale. “Le terapie intensive pediatriche del nord Italia – ha detto Andrea Moscatelli, direttore del dipartimento di Emergenza e della Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica del Gaslini – iniziano a essere congestionate e, a causa di questo aumento di forme gravi, la Terapia Intensiva del Gaslini ha ricevuto in queste settimane già tre pazienti da altre regioni. In un caso, sabato 10 dicembre, viste le condizioni critiche del paziente, il trasporto verso il Gaslini è stato effettuato dall’equipe di trasporto di Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica dell’Istituto. Il bimbo di 2 anni, trasportato a Genova da un’altra regione, è stabile e sta progressivamente migliorando.