Pescara. Discarica Bussi, scoppia lo scandalo, nuovi scenari all’orizzonte. Il procuratore capo della Procura di Chieti, Pietro Mennini, ha aperto un fascicolo nei confronti delle due giudici non togate che nei giorni scorsi hanno rivelato le presunte pressioni ricevute nell’ambito del processo sulla megadiscarica dei veleni di Bussi sul Tirino. I magistrati stanno raccogliendo tutti gli incartamenti per poi predisporre l’invio del fascicolo alla procura di competenza che è quella di Campobasso in quanto è un procedimento nei confronti di giudici. Toccherà alla procura molisana individuare poi eventuali reati a carico degli interessati anche se la pista è quella della rivelazione si segreto della Camera di Consiglio. Intanto stamattina il Fatto pubblica una terza puntata sui giudici popolari e rivela che quattro di loro firmarono un esposto da inviare al Consiglio superiore della magistratura chiedendo di essere ascoltati «per un intimo senso di giustizia e di appartenenza a uno Stato che dovrebbe essere integrato da istituzioni democratiche». Alla fine, però, la denuncia non venne più presentata ma rimase chiusa in un cassetto.
“Qualcuno ha avuto paura di esporsi”, racconta una delle giurate al Fatto. Da qui la decisione di rinunciarvi perché “o firmavamo tutte o nessuna”.E dopo le rivelazioni del giornale anche il Csm ha aperto un fascicolo per verificare le accuse dei giudici popolari.
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