Penne. Ha tentato di estorcere 50mila euro a un procuratore speciale di un’impresa di costruzioni per modificare a favore della vittima la sua testimonianza in un procedimento penale pendente presso il Tribunale di Pescara. Non solo: per ottenere il denaro, ha inviato un suo collaboratore presso il luogo di lavoro della vittima per mettere in pratica la sua estorsione. abiCon l’accusa di tentata concussione è stato posto agli arresti domiciliari dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pescara, G.M., imprenditore 70enne residente in Contrada San Pellegrino di Penne (Pescara). I militari dell’Arma, coordinati dal maggiore Massimiliano Di Pietro hanno contestualmente applicato al suo complice, un 50enne di Loreto Aprutino (Pescara), la misura cautelare del divieto di avvicinamento all’abitazione ed ai luoghi di lavoro della parte offesa. Le indagini, avviate dopo la denunciaquerela presentata dalla vittima, vessata da continue richieste di denaro, è partita dalla precedente attività lavorativa della parte offesa, già procuratore speciale per conto di un’impresa di costruzioni con mandato per la vendita di appartamenti, incarico dal quale era stato estromesso per pregresse divergenze e da cui era derivato un contenzioso per una presunta appropriazione indebita di denaro di cui il procuratore speciale era stato accusato dall’azienda proprio in base alla testimonianza, di dubbia veridicità, dell’imprenditore arrestato, anch’egli in rapporto di collaborazione imprenditoriale con la ditta. Ascoltata dagli inquirenti, la vittima ha raccontato delle continue pressioni ricevute dal collaboratore del 70enne affinché elargisse i 50mila euro in modo da consentire all’imprenditore di ritrattare la precedente dichiarazione non veritiera. L’indagine, sviluppata anche grazie alle intercettazioni telefoniche ed ambientali, ha consentito di riscontrare quanto denunciato e documentando come l’arrestato abbia sollecitato più volte il proprio complice a recarsi dalla vittima per reiterare la pretesa estorsiva dimostrandosi nel tempo pronto ad accontentarsi anche di un assegno post datato di un pagamento rateizzato, ribadendo che la sua ritrattazione sarebbe avvenuta solo in caso di accoglimento delle richieste di denaro. L’estorsore così facendo avrebbe voluto ingraziarsi l’impresa di costruzioni per ottenere dai suoi titolari le somme di denaro di cui l’imprenditore 70enne era ancora creditore per pregressi interventi di edilizia. L’uomo aveva anche preparato una sorta di difesa da esibire in caso di denuncia: avrebbe riferito che il suo comportamento sarebbe stato giustificato dall’assunzione di medicinali per problemi di salute. Come accertato durante le indagini, la condotta estorsiva è proseguita nel tempo anche per i rinvii delle udienze presso il Tribunale di Pescara per la vicenda che riguardava la vittima.
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