Pescara. A poche ore dalla sua elezione a presidente del Consiglio Comunale di Pescara, Marcello Antonelli parla del compito che lo attende nei prossimi cinque anni, auspicando il completamento della Giunta entro pochi giorni, e rispondendo al centrosinistra che nei giorni scorsi aveva parlato del dualismo Masci-Antonelli fra le cause della ritardata composizione della Giunta. “Il Presidente del Consiglio Comunale”, precisa, “può solo esprimere un auspicio in quanto io sono soggetto terzo, e poi il Consiglio Comunale come noto è una istituzione a se stante rispetto alla Giunta, ma l’auspicio è che si arrivi molto velocemente al completamento dell’organo esecutivo e fiducioso che il buon senso e il senso di responsabilità prevarranno perché Pescara ha bisogno di risposte e quindi tutti abbiamo bisogno di metterci al lavoro. Il Consiglio Comunale deve fare la sua parte, la Giunta anche deve operare al meglio è nell’interesse della sua composizione e delle sue funzioni”.
“Sono fiducioso che nel giro di qualche giorno Pescara avrà un assetto completo sia per quanto riguarda l’organo di governo, sia per quanto riguarda il Consiglio Comunale che”, spiega Antonelli, “è già operativo visto che abbiamo calendarizzato un Consiglio Comunale per la prossima settimana e un altro più avanti probabilmente a sessione aperta per i fatti accaduti in Piazza Santa Caterina, e dunque al lavoro da subito per risolvere i problemi della città”. Sul presunto dualismo fra il sindaco Masci e Antonelli, di cui la sinistra aveva parlato nei giorni scorsi, il neo presidente del Consiglio Comunale ha aggiunto: “credo che sia una ricostruzione assolutamente fantasiosa visto che ho dimostrato che andando a fare altro non esiste nessun tipo di rivalità. Carlo Masci è legittimamente il sindaco di Pescara, è il mio sindaco che ho contributo ad eleggere, ma io svolgerò una funzione diversa dalla sua e insieme faremo bene per la città di Pescara. L’opposizione farebbe bene a ripensare al disastro combinato nei cinque anni che ci hanno preceduto”, conclude, “e su cui noi dobbiamo mettere le mani, per far ripartire la nostra città”.