Pescara. I conti economici del comune di Pescara sul tavolo dei tecnici del Governo. Si è svolto ieri, a Roma, un incontro tra i vertici del comune pescarese ed i rappresentanti del governo per cercare di trovare una soluzione ai problemi economici in cui versano le casse del comune abruzzese, ma la soluzione che si prospetta lunga e di non facile traguardo. In mattinata si è svolto l’ incontro con il sottosegretario di Economia e Finanze Pier Paolo Baretta e con il consulente economico del premier Renzi Yoram Gutgeld e nel pomeriggio con l’ispettore generale per la Finanza degli Enti locali del Mef Salvatore Bilardo e i suoi collaboratori. Erano presenti all’incontro gli onorevoli Vittoria D’Incecco, Toni Castricone, Gianluca Fusilli e Gianni Melilla, mentre la senatrice Federica Chiavaroli non ha potuto essere presente. Il sindaco Marco Alessandrini e il vicesindaco Enzo Del Vecchio chiamano alla “collaborazione da parte di tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale, perché i numeri di oggi, sia in sede di piano di riequilibrio che di redazione del bilancio annuale, non lasciano spazi a interpretazioni di parte e vanno affrontati con la massima determinazione per il bene della comunità che tutti siamo chiamati a rappresentare per evitare ipoteche alla città”. Alessandrini e Del Vecchio sottolineano che le misure strutturali “sono parziali” e pertanto non “saranno sufficienti a garantire l’equilibrio di bilancio degli esercizi futuri”. Due i punti all’ordine del giorno degli incontri romani: il disavanzo 2014 e l’equilibrio finanziario del bilancio 2015. Per quanto riguarda il primo punto sindaco e vicesindaco hanno evidenziato “la necessità di consentire all’Ente un ripianamento del disavanzo 2014, pari a oltre 50 milioni di euro, con modalità diverse rispetto a quelle oggi previste dalle norme. La richiesta nasce dal fatto che tale eventualità esporrebbe l’Ente ad un esborso annuale per questa singola voce di almeno 3 milioni di euro, diversamente dai 2,3 della rata annuale da noi prospettata, per effetto della diversa computazione in ordine ai primi dieci anni del riaccertamento straordinario dei residui. In tal senso è stato chiesto al rappresentante del Governo una modifica normativa da prevedere nel decreto sugli Enti Locali di prossima emanazione”. Mentre il secondo punto, affermano Alessandrini e Del Vecchio “ha aspetti ancor più complessi e riguarda l’equilibrio finanziario del bilancio 2015 per raggiungere il quale sono necessari ulteriori 7 milioni di euro. L’ipotesi prospettata è quella di poter coprire il maggiore taglio del fondo di solidarietà, pari a circa 2 milioni di euro, attraverso l’ utilizzo del fondo di rotazione consequenziale all’accesso da parte del Comune alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale così come votato dal Consiglio Comunale lo scorso 20 marzo. È bene precisare che tale possibilità ha valore solo per l’anno in corso. La copertura della parte restante di circa 5 milioni è rimessa interamente a due possibilità: la prima legata a una rinegoziazione dei mutui già rinegoziati con la Cassa depositi e prestiti (argomento che sarà oggetto di un ulteriore incontro tecnico previsto per mercoledì a Roma) che consentirebbe di coprire buona parte di tale somma, e la seconda attraverso ulteriori tagli alla spesa corrente, rispetto agli 11 milioni già previsti in sede di piano di riequilibrio per triennio 2015/17”.