Pescara. In Abruzzo crescono gli esercizi di vicinato ed i supermercati di quartiere. E fra le scelte dei consumatori si registrano buone vendite per i prodotti tradizionali del territorio, ma si registra un vero e proprio crollo dei prodotti da forno nelle panetterie come colombe, uova, pastiere, fiadoni, cuori di Pasqua al cioccolato o alla pasta di mandorle, pampato, pizze agrodolci. Bene le carni, molto bene il pesce e l’ortofrutta. Sono questi i risultati di una indagine fra i negozi specializzati in alimentari, macellerie, pescherie, frutterie e forni condotta dalla Fiesa Confesercenti, la federazione che riunisce gli esercizi commerciali specializzati nella filiera alimentare. “La grave crisi pandemica costringe gli abruzzesi ad una Pasqua che più casalinga non si può” spiegano infatti Daniele Erasmi, presidente della Confesercenti abruzzese, e Vinceslao Ruccolo, che presiede in Abruzzo il comparto degli alimentari, “confinati in casa, i consumatori hanno optato per la grande tradizione a tavola”.
“Con una Pasqua forzatamente in famiglia – spiegano Erasmi e Ruccolo – i consumi domestici sono inevitabilmente in aumento. I consumi rimangono concentrati negli ultimi giorni, tutti rivolti all’organizzazione dell’evento, seppure in quarantena e quindi con nuclei familiari in molti casi a ranghi ridotti. Gli operatori associati ci confermano un pranzo pasquale all’insegna della più stretta tradizione, con carni, maggiori varietà di ortofrutta con asparagi, carciofi, oltre alle insalate a far da contorno a carni o pesce a seconda delle destinazioni, con una buona resa delle fragole”. Sul fronte dei consumi di dolci della ricorrenza, si registra un crollo oltre il 40% delle vendite di colombe e uova pasquali, causato sia dalla chiusura di pubblici esercizi e pasticcerie sia dalla produzione casalinga di dolci che ha spinto agli aumenti di acquisti di farine uova e lieviti. Sul crollo delle vendite nella panificazione di colombe e uova ha pesato in maniera preponderante il taglio netto della domanda della regalistica dei prodotti alimentari da ricorrenza, eliminata dalle misure dettate dal distanziamento sociale.
Per quanto riguarda la vendita di carne rossa il trend è in aumento considerevole nelle macellerie di un 20% per cento in più. Come al solito di fronte a emergenze gravi la macelleria tradizionale rappresenta un punto di sicurezza certa. Ha molto aiutato il servizio a domicilio.
L’andamento delle vendite in Abruzzo nel settore dell’ortofrutta al dettaglio riscontra un aumento abbastanza significativo (+25-30%), mentre la difficoltà di approvvigionamento di alcuni prodotti sta generando alcune tensioni sui prezzi di fragole, arance, cavoli, broccoli, melanzane asparagi.
Molto difficile la realtà dei panifici artigiani. Questi ultimi stanno riscontrando un calo nella produzione di pane e un crollo nella produzione di dolci pur facendo sconti, anche sui prodotti di ricorrenza. In questo settore più che su gli altri, si fa sentire la stretta sulla mobilità delle persone e le misure di contenimento della diffusione del Covid-19 che ha tagliato tutta la regalistica alimentare di qualità, che costituisce un volano importante delle vendite delle produzioni artigiane: la Pasqua in quarantena ha originato una contrazione delle vendite dei panifici artigiani stimabile allo stato attuale oltre al 40%. Sul fronte dei consumi di pesce si confermano prezzi nella norma con alcuni prodotti come le sogliole in discesa, ed un aumento sensibile nelle vendite visto che il pesce è percepito come un alimento sano e leggero particolarmente indicato in questo periodo in cui il consumatore è obbligato ad una vita sedentaria.