Pescara. Il Comune di Pescara non lava i panni agli operai, viene condannato ad un risarcimento di 20 mila euro in favore di 17 dipendenti. Il giudice del lavoro del Tribunale di Pescara, Carmine Maffei, ha condannato l’ente al pagamento di 1.200 euro a ciascun operaio come risarcimento danni per aver provveduto, per anni, al lavaggio del proprio vestiario di lavoro. Lo rende noto il segretario provinciale della Uil Fpl Francesco Marcucci in rappresentanza degli operai che hanno deciso, attraverso il sindacato, di rivolgersi al giudice. Sono tutti rappresentati e difesi dall’avvocato Stefano Dell’Osa. Marcucci spiega che gli operai “hanno lavato per anni l’abbigliamento utilizzato per prestare la propria attivita’, nonostante la legge imponga al datore di lavoro di provvedere direttamente alla manutenzione e alla igienizzazione dei dispositivi di protezione individuale, tra cui gli indumenti che hanno delle parti catarifrangenti. Nonostante le numerose richieste, il Comune di Pescara non ha mai ottemperato al proprio obbligo – dice Marcucci – e ieri il Tribunale di Pescara ha finalmente sanzionato questa omissione condannando il Comune a risarcire la somma di 1.200 euro ciascuno ai 17 dipendenti”. Secondo Marcucci “questa sentenza fara’ giurisprudenza” e il sindacato esprime soddisfazione perche’ ha ottenuto “un riconoscimento che su scala nazionale permettera’ a tutti i lavoratori aventi diritto di agire in giudizio per avere il risarcimento di quanto ingiustamente speso nel tempo”.
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