Pescara. Quattro giovani talenti del nuoto hanno impressionato durante i Criteria Giovanili di Riccione, tra vittorie e record: il pugliese Luca De Tullio (2003), il viterbese Filippo Bertoni (2006), il romano Lorenzo Galossi (2006), e l’abruzzese Valentina Procaccini (2008), tutti allenati da Christian Minotti (Cc Aniene) – tecnico anche della campionessa Simona Quadarella – che all’Ansa racconta su come si lavora con i ragazzi.
Minotti, ex nuotatore di livello mondiale, allena dal 2007.
“Da parte dell’allenatore – spiega – è fondamentale il ruolo dell’educatore, oltre a far capire agli atleti quanto è importante la costanza, la perseveranza, anche rinunciare a dei momenti di gioventù che poi non cozzino con quello che è l’intensità che serve in allenamento. Sta a noi tecnici far sì che i ragazzi si divertano, trovino piacere in quello che fanno e migliorino giorno per giorno”.
Ai Criteria i giovani talenti dell’Aniene non si sono risparmiati. Per De Tullio (Cadetti), record manifestazione nei 400 e 1500 sl, quest’ultimo primato con tanto di dedica all’allenatore; per Galossi (Ragazzi 2006) tris di vittorie nei 100 sl, 200 sl e 400 sl, le ultime due con record della manifestazione; per Bertoni (Ragazzi 2006) record manifestazione nei 1500 sl, e due secondi posti nei 200 sl e 400 sl dietro a Galossi; per la Procaccini (Ragazze 2008) tre record italiani – 200 sl, 400 sl e 800 sl – oltre all’oro nei 100 sl.
“In Italia abbiamo – aggiunge Minotti – un parterre di allenatori importantissimi: per carità i miei ragazzi sono andati forte, ma ce ne sono stati tanti altri che sono andati molto bene. Il movimento cresce, e noi allenatori abbiamo il compito di far capire che bisogna crescere, ma rimanere con i piedi per terra e continuare a lavorare fino a quando non si arriverà a dei livelli, magari agli assoluti. Ho dei ragazzi che sono giovani, qualcuno un po’ meno: ad esempio De Tullio già lo scorso anno ha dimostrato che a livello assoluto poteva comunque dire la sua. Galossi, Bertoni e Procaccini sono ancora giovani e si sono affacciati al mondo assoluto da poco: di strada ce n’è ancora tanta da fare, quindi bisogna rimanere coi piedi per terra, umili, lavorare e passo dopo passo”.
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