Pescara. Avevano chiesto aiuto perché nevicava troppo e volevano tornare a casa. Stavano aspettando lo spazzaneve che, però, non è mai arrivato. Sono le prime ricostruzioni di quello che è accaduto nell’hotel Rigopiano poco prima che, alle 17, la valanga spazzasse via l’albergo di lusso.
Purtroppo ci sarebbe stato un rinvio di due ore, quelle fatali, perché il mezzo spazzaneve sarebbe dovuto arrivare alle 15. Una ricostruzione che si evince dalla testimonianza di Quintino Marcella, ristoratore e datore di lavoro di Giampiero Parete, superstite della valanga, la stessa persona che ha chiamato il centro di coordinamento della prefettura chiedendo aiuto, ma che non è stata ascoltata.
“Giampiero e tutti gli altri ospiti dell’albergo avevano pagato e avevano raggiunto la hall, pronti per ripartire non appena sarebbe arrivato lo spazzaneve. Gli avevano detto che sarebbe arrivato alle 15, ma l’arrivo è stato posticipato alle 19. Avevano preparato già le valigie, tutti i clienti volevano andare via”, ha dichiarato il ristoratore.
È stato lui a dare l’allarme, ma non gli hanno creduto. E così i soccorsi si sono mossi tardi. Una incredibile testimonianza quella di Quintino Marcella, titolare di un ristorante a Silvi, la persona che ha ricevuto la prima richiesta di aiuto. A chiamarlo è Giampiero Parete, una delle persone sopravvissute alla slavina, l’uomo che uscendo per andare alla macchina si è salvato lasciando nell’hotel moglie e figli, ed ora è disperato in attesa di notizie.
Marcella alle 17.30 riceve una chiamata tramite Whatsapp: “Ho ricevuto una telefonata dal mio cuoco tramite Whatsapp che era lì in vacanza con la moglie e i bambini di 6 e 8 anni. Mi ha detto: è venuta una valanga l’albergo non c’è più, sparito, sepolto. Noi siamo in due, qua fuori, chiama i soccorsi, chiama tutti. Io tramite il centro la polizia riesco a mettermi in contatto con il centro di coordinamento della prefettura. La signora mi risponde in maniera “particolare”: “Guardi ho chiamato due ore fa l’albergo ed era tutto a posto”. A quel punto Quintino spiega di aver detto che il suo cuoco non scherzava, che era serio, ma “lei non ha voluto prendere sul serio la mia versione”.