Pescara. Guai a infastidire con un telefonino dalla platea un ragazzone di 61 anni, matto per la chitarra, dalle movenze da cartoon, un Jerry Lewis sorridente e felice per definizione. Scontro sfiorato al Massimo di Pescara durante il meraviglioso concerto di Tommy Emmanuel quando il chitarrista al termine di una dolcissima versione Somewhere over the rainbow, ha sceso un paio di gradini che portano in platea, si è fermato, ha indicato con il dito un tizio seduto e gli ha fatto segno che gli avrebbe tagliato la gola. ”Tu e quel telefono!”, ha strillato tra gli applausi degli spettatori che hanno capito che Emmanuel era stato disturbato mentre suonava. ”Quando suono cerco di dare tutto me stesso per voi spettatori ha spiegato rosso in viso il fenomeno australiano e queste cose mi feriscono. Se proprio devi, prendi quel telefono ed esci. Ma comunque.. scusate”, detto tutto in inglese, ma in italiano l’ultima comprensibile parola. Un boato di applausi, di un pubblico venuto da più regioni, ha poi segnato la ripresa del concerto, nello strapieno Massimo di questo fantastico showman, raro esemplare di orafo e falegname della chitarra nello stesso tempo, motore da carro armato al servizio della virtù talentuosa che pochi possiedono: suonare, farlo con gioia, divertirsi, divertire, proporre con gioia un repertorio da calciatore completo, terzino e centravanti e mediano. Blues, rock, country, ispanico, pop, etnico, musicista a cui ben si attiene la famosa battuta fatta a Mozart ”ma non ci sono troppe note?”. No, nella musica di Tommy Emmanuel tutto sta in piedi da solo, il fiume avvolgente della sua musica è una architettura complessa dove anche gli angioletti, gli amorini, i rinforzi floreali hanno il loro posto nella cappella sonora, ed è anche vero che se fosse pagato ‘a note’, sarebbe miliardario. Con lui di spalla Andy Mckee, applaudito per una ottima cover di Africa dei Toto: Tommy e Andy erano 2, ma sembrano 12. Oggi replica al Teatro Acacia di Napoli, poi dal 13 al 16 ottobre quattro date da Catania, Cagliari, Varese e gran finale al Planet di Roma.
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